Ancora non è resa giustizia al marò Massimiliano Latorre
Il 2 luglio scorso a L’Aja il Tribunale arbitrale internazionale sul caso dei marò ha dato ragione all’Italia.
I giudici hanno riconosciuto “l’immunità” dei Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in relazione ai fatti accaduti il 15 febbraio 2012 e all’India viene precluso l’esercizio della propria giurisdizione nei loro confronti.
Il processo viene quindi assegnato all’Italia.
Il Tribunale ha certificato che i militari erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nell’esercizio delle loro funzioni. Anche se Roma dovrà pagare i danni alle famiglie dei due marinai uccisi e al capitano del peschereccio bersagliato al largo del Kerala.
Secondo il Tribunale «l’Italia ha violato la libertà di navigazione e dovrà pertanto compensare l’India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony», a bordo del quale morirono i due pescatori.
Il caso dell’Enrica Lexie, la petroliera italiana sulla quale erano imbarcati i due marò, è stata una controversia internazionale tra l’Italia e l’India, nata dopo l’arresto della polizia indiana dei due fucilieri del 2° Reggimento San Marco che erano a bordo della petroliera ove erano imbarcati come nuclei militari di protezione.
Il 15 febbraio 2012 mentre navigava in acque internazionali al largo del Kerala viene avvicinata da un’imbarcazione e temendo si trattasse di pirati dalla Enrica Lexie aprono il fuoco e vengono uccisi due marinai della Saint Antony.
Dopo oltre otto anni il Tribunale arbitrale internazionale ha posto fine ad un conflitto legale dando ragione al nostro Paese.
A distanza di un mese del verdetto nulla è cambiato per il marò Massimiliano Latorre che ha esternato il disappunto sul suo profilo Facebook
“Il 2 Luglio 2020, la Corte Arbitrale dell’Aja, si è espressa attribuendo l’Immunità funzionale ai 2 #Fucilieri di Marina sul caso #Enrica Lexie, di fatto l’India non ha più alcuna autorità sugli stessi.
Bene, in realtà domani 5 Agosto 2020, dovrò nuovamente recarmi presso i Carabinieri per apporre la firma sul registro e lo stesso sarà inviato alle autorità indiane, attestando di fatto di essere ancora sotto la loro giurisdizione e nonostante da oltre un mese la corte ha sancito l’illegittimità delle pretese dell’India e delle misure da essa adottate ordinandone decadenza immediata restano, di fatto, in vigore questa e tutte le altre restrizioni.
Mi sento ancora una volta umiliato come militare e come uomo, nonostante mi sia rivolto alla parte politica per chiedere indicazioni sulla linea da tenere e stanco del silenzio e delle assenze, da parte di chi ha divulgato questa sentenza come una vittoria assoluta.
Quindi, domani, essendo un Militare ed avendo dato la mia parola, nuovamente eseguirò gli ordini, ma mi chiedo, per quanto altro tempo bisognerà sopportare queste gratuite ingiustizie?”.
la Redazione
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