Il Mar Mediterraneo un mare gravemente inquinato
Un gravissimo problema che affligge i nostri giorni è l’inquinamento dei mari, soprattutto del Mar Mediterraneo, ambiente minacciato dalla presenza dell’inquinamento da plastica, per mano dell’uomo.
Macro e microplastiche arrivano in mare sia dalle coste che attraverso il trasporto dei fiumi e la concentrazione di plastica è aumentata anche a causa del cambiamento climatico.
L’inquinamento da plastica è un problema globale, tanto che le Nazioni Unite hanno inserito la tutela dei mari tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
I numeri dimostrano che siamo in una vera emergenza e tali effetti negativi dovuti all’inquinamento si vedono anche sulla fauna, poiché queste specie marine ingeriscono plastica scaricata in mare con effetti devastanti sulla stessa specie.
Inoltre la medesima plastica causa danni alla vita marina oltre all’ingestione anche per l’intrappolamento, soffocamento e rilascio di sostanze chimiche tossiche.
È risaputo che le particelle di plastica ingerite possono passare per i tessuti raggiungendo il cervello degli animali marini causando fenomeni di neuro tossicità.
Sono le microplastiche frammenti più piccoli e insidiosi concentrati maggiormente nel Mar Mediterraneo che minacciano un numero notevole di specie animale mettendo a rischio anche la salute umana, poiché la plastica viene ingerita dalle specie marine e può risalire la catena alimentare fino ad arrivare sulla nostra tavola.
Il recente rapporto del Wwf dimostra che l’inquinamento ha impatti su specie, biodiversità ed ecosistemi marini e la produzione globale di plastica è cresciuta negli ultimi anni e le stime suggeriscono che attualmente negli oceani di tutto il mondo ci sono oltre 250.000 tonnellate di detriti di plastica.
In tal modo la quantità di scarti e rifiuti presenti nel Mediterraneo è triplicata negli ultimi 25 anni.
Gli effetti dell’inquinamento del mare produce gravi conseguenze sul nostro pianeta sia per la riduzione della biodiversità, che per l’aumento delle malattie ed effetti negativi legati all’economia, dato che l’inquinamento danneggia l’industria della pesca, del turismo e dell’energia.
Ad immettere la plastica in mare sono le attività costiere e una gestione inefficiente dei rifiuti che peggiora maggiormente nel periodo estivo a causa dell’aumento dei flussi turistici.
Lo stesso Wwf propone vie d’uscita per cercare di arginare il grave problema a livello globale, mediante regole applicabili tra cui ridurre i consumi, dare il via ad una efficiente gestione dei rifiuti, aumentare la raccolta differenziata e il riciclo.
Per questo occorrono non solo azioni politiche ma anche una forte sensibilizzazione collettiva per la riduzione di rifiuti di plastica, con accortezza al ciclo della vita, per cui fondamentale è il contributo di ogni singolo cittadino nelle scelte quotidiane, promuovendo sempre il rispetto per l’ambiente.
Dolores Di Mambro
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