Ristoranti chiusi, il Governo è assente e Bottura si irrita
Giuseppe Conte è intervenuto all’assemblea di Fipe, la federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, ammettendo che i provvedimenti finora adottati dal suo governo non sono bastati per permettere alla ristorazione e al fuori casa di compensare la crisi provocata dalla pandemia e dalla decisione di chiudere per la seconda volta le porte dei locali pubblici.
“Ci rendiamo conto che quanto sin qui fatto non è sufficiente”, ha detto il premier.
Aggiungendo che: “Il governo è già al lavoro per ulteriori provvedimenti di sostegno e ulteriori risorse”. In particolare, l’esecutivo sta ragionando sulla delicata questione dei costi d’affitto,
ricorrendo a “schemi di incentivazione fiscale senza penalizzare i proprietari di immobili”.
Parole e discorsi tanti, provvedimenti concreti pochissimi.
Fipe stima una perdita di 33 miliardi sui 96 generati nel 2019 dalle imprese del settore fuori casa.
“Lo sforzo del governo – ha detto il presidente Lino Enrico Stoppani durante l’assemblea – non è sufficiente per prevenire le chiusure e gli scenari più catastrofici per il 2020, che parlano di 50mila imprese a rischio e 300mila posti lavoro in bilico”.
La federazione richiede un rifinanziamento dei contributi a fondo perduto per compensare le perdite dei locali, il consolidamento dei crediti di imposta sulle locazioni commerciali e una serie di moratorie fiscali, contributive e creditizie, partendo dalla sospensione dell’Iva.
A queste misure d’urgenza, si aggiunge l’appello per fare un passo in più.
Secondo il presidente Fipe occorre ripartire da un rafforzamento dei requisiti professionali per l’accesso al settore che deve essere accompagnato da una politica volta a sostenere la domanda del consumatore da un lato e l’imprenditoria di qualità dall’altro.
“La pandemia – ha aggiunto Stoppani – ha messo in luce alcune debolezze del settore: la fragilità di tante imprese è il frutto dell’espansione quantitativa e non qualitativa cui abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire da un processo di liberalizzazioni a tratti semplicistico. Da anni Fipe denuncia il rischio bolla dovuto a un eccesso di offerta: 4,6 imprese ogni mille abitanti. Troppe”.
A sottolineare l’inefficacia delle misure avviate dal governo è stato lo chef italiano più noto al mondo, Massimo Bottura.
Il titolare dell’Osteria Francescana di Modena, tre stelle Michelin e per due edizioni leader nella graduatoria mondiale del The World’s 50 Best Restaurants (già protagonista di un confronto con il premier Conte durante l’evento Cibo a Regola d’Arte, organizzato da Cook-Corriere della Sera), è intervenuto in video conferenza all’assemblea di Fipe dichiarando, con indignazione:“Per sostenere le spese relative alla messa a norma dei locali tra macchine destinate alla purificazione dell’aria, mascherine, gel, scanner mi sono visto riconoscere una quota di 865 euro. Ma che rimborsi sono?”.
E ha aggiunto: “Abbiamo ottenuto la sospensione della seconda rata di tasse, ma la prima l’abbiamo già pagata”.
Secondo Bottura, le azioni governative si sono rivelate inefficaci. “L’unica misura positiva è la cassa integrazione, che però ha ritardi mostruosi. E quindi ai miei ragazzi l’ho anticipata io, che ho una struttura fortissima perché lavoro nel mondo, a Dubai, a Las Vegas. Ma agli altri chi ci pensa?”.
Niccolò Rejetti
Commenti
Ristoranti chiusi, il Governo è assente e Bottura si irrita — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>