Giovanni e Telemaco Signorini un ritorno all’Ottocento
Tutto è magia in questa esposizione evento a partire dalla prestigiosa sede: quel parallelepipedo, edificato tra il 1461 e il 1469 da Giuliano da Maiano allievo del Brunelleschi e, comprato il 2 febbraio1506, da Niccolò di Tommaso Antinori, per 4.000 fiorini.
Il palazzo che si chiamava Boni prenderà il nome di Antinori e nel 1520 si arricchisce di un giardino creato da Baccio D’Agnolo.
Nei grandiosi saloni del Palazzo Antinori, per la prima volta aperti al pubblico, il visitatore potrà “sentirsi come in un quadro” tanto il percorso avvince, cattura e trasporta dentro le opere che sono presentate in questa rassegna che prende l’avvio dalla scoperta del carteggio inedito tra Telemaco Signorini, il padre Giovanni e il fratello minore Paolo.
Lettere, oggi quasi un reperto archeologico, che nella grafia rispecchiano il carattere di chi le scriveva, grafia che cambia a seconda degli stati d’animo e dell’età.
Scoperta che ha motivato Elisabetta Matteucci e Silvio Balloni a ideare questa mostra dove la luce sembra scolpire gli spazi.
Oltre sessanta capolavori provenienti dalla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti e da collezioni private, suddivisi in otto sezioni dove possono essere ammirati i dipinti più celebri dei Signorini: di Giovanni (1808-1864), soprannominato, per le qualità di vedutista prediletto da Leopoldo II di Lorena, il Canaletto fiorentino, e del figlio Telemaco, sono affiancati da confronti, per trovarsi a rivivere una delle stagioni più fertili della cultura toscana.
Il visitatore si ritrova e ritrova le carrozzelle, i lungarni, le botteghe, i mercati, le piazze,assiste alla vita della città, partecipa alle feste come il Berlingaccio in piazza Santa Croce, (basilica ancora con la originale facciata non ancora rivestita) o i fuochi d’artificio per San Giovanni, patrono di Firenze, sul Ponte alla Carraia echi della Belle Époque.
Mostra che coinvolge e introduce anche un livello di lettura di natura architettonica-urbanistica senza dimenticare di soffermarsi davanti ai due ritratti inediti di Telemaco degli anni Ottanta dell’Ottocento quando aveva assunto il vezzo di vestirsi all’inglese e spesso era scambiato per tale, equivoco sul quale amava trastullarsi.
La Firenze di Giovanni e Telemaco Signorini Telemaco Signorini, (Telemaco l’unico tra i Macchiaioli a inserirsi nell’entourage parigino dove fece un primo viaggio a 26 anni nel 1861 visitando lo studio del pittore Corot) è davvero un’occasione senza precedenti per rivivere Firenze come ideale di città europea.
Dal 19 Settembre 2019 al 10 Novembre 2019 a Palazzo Antinori, piazza Antinori in Firenze da martedì a domenica orario 10-18
Carmelina Rotundo
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