Marquez in Giappone vince circuito e 7° titolo a 25 anni
Serviva poca fantasia per comprendere che Marc Marquez, Cervera 17 febbraio 1993, sarebbe passato nella leggenda dei motori, con 77 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso gli sarebbe bastato piazzarsi davanti al pilota di Forlimpopoli per incassare il quinto titolo in MotoGp.
Dato che il Dovi è un gran signore ha preferito scivolare al 22° giro ed anticipare il rientro ai box in maniera da lasciare la stand ovation a colui che se lo merita a pieno titolo.
Il circuito Twin Ring Motegi ha consegnato la corona mondiale al pilota catalano con tre gare d’anticipo.
Il rullo compressore venticinquenne ancora una volta ha asfaltato i pochissimi temerari che hanno osato frapporsi tra lui e i suoi traguardi.
In sella alla Honda ha partecipato a sei campionati, si è impossessato di cinque e nel sesto, anno 2015, si è classificato appena terzo.
Sono record stratosferici che difficilmente potranno essere superati o eguagliati. Un robot della pista con un solo obiettivo: vincere.
A volte viene accusato di non essere un perfetto gentleman in pista, ma visto che non si gioca a briscola bisogna mettere a preventivo anche gli eccessi di agonismo purché non attuati con cattiveria e malignità.
E quando sbaglia, esempio raro, si reca nel box avversario e chiede scusa.
L’inchino è d’obbligo alla leggenda delle due ruote che ha scritto nel suo curriculum record di vittorie e di tempi nei cinque continenti.
Se poi si pensa che Marc è ancora a metà della carriera agonistica v’è da ipotizzare che il palmares potrebbe anche raddoppiare se all’orizzonte non sbucano campioni della sua stazza, ad oggi non si intravede tra le nuove leve piloti di tale dimensione.
Ecco qualche record del Cabroncito, giusto per rendere l’idea della sua dimensione.
A 25 anni ha vinto sette titoli iridati, nel 2010 in classe 125 e nel 2012 in Moto2 e poi cinque in MotoGp: 2013-2014-2016-2017-2018.
Obiettivo raggiungibile è Valentino Rossi, 9 titoli, un tantino più distanti sono Angel Nieto, 13 titoli, e Giacomo Agostini, la bellezza di 15 campionati, di cui 7 nella classe 350 ed 8 nella 500.
Dal 2010 ad oggi ha collezionato 78 pole position, in questa particolare graduatoria al secondo posto vi è Jorge Lorenzo a 69 poi Valentino a 65.
In MotoGp ha corso 105 gran premi e ne ha vinti 43, è la conferma del suo predominio assoluto in questi anni.
Ha esordito poco più che ventenne nella classe regina e si è classificato primo, è il più giovane pilota di sempre nella categoria top.
E se vince Marc nella classifica piloti vuol dire Honda nella classifica costruttori, la casa nipponica è in testa con 331 seguita dalla Ducati con 284 e la Yamaha con 231.
Sinora i 15 podi sono andati 9 alla Honda e 6 alla Rossa di Borgo Panigale.
A Motegi Andrea Dovizioso ha cercato in tutte le maniere di posticipare l’esultanza di Marquez, è partito bene salendo dalla sesta posizione alla terza già nel primo giro. Poi è stata tutta una battaglia
nella quale si è inserito anche Crutchlow.
Quando mancavano 7 giri Marc ed il Dovi hanno accelerato e fatto il vuoto, a 4 giri dal termine Marquez è balzato in testa ed il ducatista nel tentativo di rimanere a ruota, al penultimo giro, ha pagato lo scotto ed è finito a terra.
Scansato l’ultimo ostacolo il catalano è passato sotto la bandiera a scacchi in scioltezza e tranquillità.
Alle spalle del campione del mondo si è piazzato Cal Crutchlow, terzo Alex Rins su Suzuki, quarto Valentino Rossi e quinto Bautista su Ducati.
Nella classifica generale in testa vi è Marquez a 296 punti, al secondo posto Dovizioso con 194 seguito da Valentino con 185, quindi Vinales a 155 e Crutchlow a 148.
Appuntamento al circuito Phillip Island a Ventnor in Australia domenica 28 ottobre.
Bruno Galante
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