La Juve in attesa del bel gioco ringrazia e prosegue

Il tripudio del principino Claudio Marchisio dopo il pareggio su rigore
Si procede sulla strada del non gioco, però se non giocando bene o giocando male il bottino pieno lo si porta in Corso Galileo Ferraris forse non è il caso di fare gli schizzinosi.
In Andalusia la trasferta era cominciata nel peggiore dei modi con il vile assalto ad un gruppo pacifico ed innocuo di tifosi juventini al seguito della squadra in un locale del centro, El Papelon, armati di spranghe, bastoni e bottiglie. La teppaglia e gli incappucciati necessitano di queste azioni per farsi notare.
Con l’infermeria sempre superaffollata Allegri mette in panca il baby sedicenne Moise Kean. Il tecnico livornese oramai ha superato tutti i guinness per quel che concerne i giocatori infortunati delle sue formazioni. In Andalusia ha dovuto fare a meno di Higuain, Dybala, Pjaca, Benatia, Barzagli, e Giorgio Chiellini a metà servizio.
Claudio Marchisio è schierato, finalmente, dal 1’ dopo l’infortunio del 17 aprile. La classifica vede il Sevilla a 10 punti, la Juventus a 8 ed il Lione a 4, fuori da tutto la Dinamo Zagabria. Chi vince tra spagnoli e bianconeri si assicura matematicamente un posto agli ottavi.

Il bolide radente di Leo Bonucci
I ragazzi di Jorge Sampaoli hanno la possibilità di incamerare i tre punti dopo il vantaggio iniziale di Pareja all’8, ma invece di andare in banca per depositare in cassaforte vanno dal sarto e si fanno confezionare un abito da Babbo Natale. L’italoargentino Vasquez in 6’, al 30’ e al 36’, commette due stupidaggini incredibili, becca il doppio giallo e lo spogliatoio anticipato. In superiorità numerica la Juve non sa approfittare del vantaggio 11 contro 10 nella bolgia del Ramon Sanchez-Pizjuàn.
Ci pensano ancora gli andalusi al secondo cadeau. Un difensore biancorosso, alla pari dei dilettanti di II Categoria, strattona e spintona in area Leo Bonucci, Clattenburg indica il dischetto ed il principino Claudio Marchisio ristabilisce la parità. Muchas gracias.

Mandzukic chiude la pratica col 3-1
Il terzo regalo della serata lo offre lo stesso tecnico Sampaoli facendosi espellere per inutili e plateali proteste al 58’. Gli spagnoli invece di addormentare il match e giochicchiare a metà campo con palloni in tribuna la mettono in corrida. Ci pensa ancora Bonucci, l’onnipresente ciclopico viterbese, a zittire pubblico e squadra con un bolide radente all’84’.
I padroni di casa oramai hanno svuotato il serbatoio e così anche Mario Mandzukic allo scadere appone la sua firma sulla goleada. 3-1 per la gioia di Andrea Agnelli.
Tutto il team bianconero ringrazia per i lauti regali si rimette in volo ed atterra a Caselle col sorriso pieno.

Big Gigi è travolgente
Tra 19 anni quasi nessuno si rammenterà dell’inesistente gioco espresso dalla Juve per cui diciamo che è andata più che bene e rimaniamo in attesa di scoprire dal bussolotto chi sarà l’avversario degli ottavi quando il 12 dicembre a Nyon avverranno i sorteggi.
Allegri da giorni ripete che la vera Juve la si potrà ammirare sul finire dell’inverno, che oggi contano solo i risultati e che il bel gioco pochissimo gli importa. I risultati sono dalla sua parte ed i vincenti hanno sempre ragione, bisogna dargliene atto. Il campionato dopo appena 13 giornate è pressoché concluso, manca solo il timbro della matematica ma osservando il tragitto della concorrenza Massimiliano da Livorno può dormire tra sette guanciali.

Il vile assalto degli incappucciati alla vigilia del match contro gli indifesi tifosi juventini
Le ombre del dubbio provengono dal San Paolo. Il Napoli ospita la Dinamo Kiev che in quattro partite ha strappato un misero pareggio in trasferta con il Besiktas le altre son tutte scoppole, compresa quella interna con i partenopei per 2-1. Sulla carta tutto sembra facile ed in discesa.
Sul rettangolo verde la realtà è un’altra. I giovanotti di Maurizio Sarri fanno fatica a superare Rudko che riesce a mantenere inviolata la propria porta. Mister Rebrov schiera quello che il secolo scorso veniva definito catenaccio, il solo Besedin in attacco, ma è un modo di dire in attacco perché trascorre quasi tutti i 90’ nella propria metà campo.
Però se lì davanti non hai qualcuno che in qualsiasi maniera riesce a gonfiare la rete pare scontato che le gare debbano terminare sullo 0-0.

Un Napoli improduttivo contro la Dinamo Kiev
Con questo pareggio interno il Napoli è entrato in un ginepraio che potrebbe costargli caro perché martedì 6 dicembre i partenopei dovranno recarsi a Lisbona per affrontare il Benfica, 8 punti, mentre il Besiktas, 7 punti, andrà a Kiev.
Tutto è possibile quando si parla di calcio, nel bene e nel male. Rimane il fatto che se apri la finestra e sperperi le occasioni favorevoli commetti un’azione sciagurata e autolesionistica, di quelle “darsi con la zappa sui piedi”.
Fanno bene dirigenti e staff tecnico a sbandierare la possibilità di giocarsela in Portogallo, ma si dimenticano di avvisare che il Benfica guida la classifica della Primeira Liga con 26 punti in 10 incontri e distanzia il Porto di 5 lunghezze. Ciò per ricordare che gode di ottima salute e che all’Estadio da Luz ci sarà il tutto esaurito con 65mila supporter pronti a sostenere i propri beniamini sino alla rottura delle corde vocali.

I partenopei stentano e rischiano
Di contro, il Napoli in campionato dovrà vedersela con il Sassuolo e con l’Inter, 180’ ad alta intensità in cui dovrà esprimersi al massimo per non concedere ulteriori vantaggi alla concorrenza. Visto che Maurizio Sarri non soffre di turnovermania sarà costretto, ancora una volta, a chiedere il massimo ai suoi per quel che concerne energie muscolari e psicologiche.
Tutto ciò per dire che in quindici giorni il Napoli si gioca una fetta importante della programmazione annuale. Chi vede il bicchiere mezzo pieno è propenso a ritenere che, seppur in affanno, a Nyon il club di Aurelio de Laurentis sarà presente. Gli ultra ottimisti, ohibò, puntano sulla vittoria di Sarri in terra lusitama. La fantasia supera spesso la realtà.
Per il resto negli altri gironi non vi sono novità, nessuno dei grandi club è tornato a casa essendo rimasti tutti in corsa per gli ottavi. Nella quinta giornata spicca la sconfitta del Bayern con il Rostov e il roboante 8-4 tra Borussia Dortmund e Legia Varsavia con tripletta di Reus per i gialloneri. Claudio Ranieri, che in Premier annaspa nella parte bassa del tabellone, in Champions raccoglie l’ennesimo record ed accede agli ottavi in anticipo con il suo Leicester. L’appuntamento è fissato per il 6 e 7 dicembre.
Bruno Galante
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