Tutto Sposi la manifestazione degli innamorati
I dati ufficiali rilasciati dall’Istat ci dicono che in Italia nel 2014 si sono celebrati 189.765 matrimoni, circa 4.300 in meno dell’anno precedente.
Nello stesso anno le separazioni sono state 89.303 mentre i divorzi 52.335.
L’Ufficio Statistiche ha sfatato la tradizione che raccontava della crisi del settimo anno, in media, sostiene l’Istat, ci si separa dopo sedici anni.
La differenza sostanziale con il passato remoto è che oggi non si arriva all’altare da minorenni o appena maggiorenni ma quando “lui” ha festeggiato i 34 anni e “lei” le 31 candeline. È un buon segnale di maturità.
Anche se rispetto a ieri il matrimonio un pelino di fascino l’ha smarrito rimane tuttavia un evento che fa scorrere i brividi lungo la colonna vertebrale. Per una ragazza indossare l’abito bianco con uno strascico chilometrico resta un sogno da realizzare.
Cifre approssimative parlano di un affare del “matrimonio” che si aggira sui 600 milioni l’anno, tra fabbriche di confezioni, servizi e accessori vari. Anche nel settore sposa la forbice del prodotto si è allargata parecchio tra il Made in Italy ed il resto del mondo, Cina compresa.
Un abito donna realizzato tutto nella penisola costa il 30 o il 40% percento in più della concorrenza estera, va detto che è una concorrenza diversa da quella di 15, 20 anni orsono visto che la manodopera industriale del terzo e quarto mondo è lievitata tantissimo non poco, prima o poi si allineerà con gli stipendi occidentali, euro più euro meno.
In questi giorni a Firenze si sta svolgendo la manifestazione Tutto Sposi, evento che parte nel 1993 e lentamente ma progressivamente cresce e si irrobustisce sino a diventare la fiera settoriale più importante del Centro e del Nord Italia. Come le più storiche fiere del comparto moda e tessile è ospitata nella Fortezza da Basso.
Sono presenti 115 espositori.
È il posto ideale che deve visitare chi si appresta a salire i fatidici gradini dell’altare per farsi un’idea dei costi da affrontare, per avere una panoramica dei servizi e delle offerte che le varie aziende presentano.
Si va dai produttori di abiti da sposa e da sposo, alle agenzie viaggi, alle società di catering, ai produttori di confetti e bomboniere, fioristi e allestimenti, tipografie specializzate, una ampia scelta di studi fotografici, musica e intrattenimenti, splendide location rinascimentali, ristoranti, società che curano l’organizzazione matrimoniale dalla A alla Z.
Roberto Giustini è il deus ex machina di Tutto Sposi, il supervisore organizzativo, colui che crede e scommette sul futuro di Tutto Sposi.
Sembra sia stato punto dalla tarantola, non riesce a rimanere fermo e statico per un paio di minuti tra cellulari che squillano e gente che lo cerca.
“Abbiamo fatto fare una ricerca e dagli inizi anni Novanta ad oggi nel territorio fiorentino vi è stato un calo di matrimoni intorno al 15 percento, dato che a mio parere non è preoccupante è quasi fisiologico con un punto e mezzo all’anno di decremento. Negli ultimi mesi, però, vi è un’inversione di tendenza e si avverte una tenue crescita”.
In compenso non vi sono state defaillance di espositori.
“Anzi, si è verificato il contrario. Ho dovuto declinare diverse richieste di partecipazione di aziende che hanno poco in comune con la manifestazione, aziende che volevano presenziare solamente a scopo pubblicitario. Dato che abbiamo raggiunto un ottimo livello di espositori ho preferito rifiutare per non generare confusione e malcontento”.
In effetti anche un profano nota che gli stessi espositori hanno compiuto sforzi notevoli nell’allestire lo stand, non si sono presentati con una seggiola ed un banchino.
“In effetti sono stati molto bravi tutti, non vi è nessuno che si sia risparmiato”.
È una manifestazione che merita di valicare i confini regionali.
“Il tentativo lo abbiamo effettuato negli anni passati però non siamo riusciti nell’intento. Avevo contattato una società inglese che organizza fiere oltre Manica ma dopo un positivo approccio iniziale non abbiamo concluso nulla. Ho provato a coinvolgere aziende emiliane e romagnole però anche con loro risultati zero. Il guaio è che in quasi tutte le regioni vi sono fiere del settore ed inoltre occorre tenere in considerazione che in Toscana la concorrenza è agguerrita per cui chi viene dall’Umbria, dal Lazio, dal Veneto o da altre regioni sa bene che a Firenze non è facile. Io, comunque, non dispero e sono convinto che prima o poi i risultati ci premieranno e diverremo il punto di riferimento nazionale”.
Nell’ultimo quinquennio il trend è in continua crescita.
“Certo, progrediamo lentamente ma progrediamo. Non ci si può dimenticare che stiamo uscendo da una crisi che ha messo in ginocchio parecchia gente.
Ora stiamo risalendo però serve pazienza e costanza”.
Cauto ottimismo?
“L’ottimismo non deve mancare mai a tavola”.
E allora viva gli sposi.
la Redazione
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