Quattro fichi, un’insalata, una maccheronata e la ‘nduja
Settembre è un bellissimo mese nonostante le giornate che si accorciano e le vacanze siano finite per molti: la temperatura è più sopportabile, si rianimano le città e si cominciano a vedere i vegetali dell’autunno quando ancora ci sono quelli estivi. Tra questi il mio preferito: il fico.
La cosa migliore è raccogliere i fichi direttamente dall’albero via via che maturano in modo da mangiarli sodi ma integri e soprattutto non doverli sistemare nei frigoriferi il cui freddo inevitabilmente attenua il loro profumo e il loro sapore.
Frutto antichissimo consumato nelle antiche civiltà, Egitto, Grecia e Roma, sostentamento delle classi meno abbienti e cibo da schiavi ma apprezzato anche da signori e potenti.
Nonostante che il periodo di maturazione sia relativamente breve, la versione secca ne ha permesso la popolarità e l’uso diffuso. L’albero-fico non ha bisogno di cure, cresce anche in zone asciutte ed è generoso nel produrre i frutti. Non a caso é uno degli alberi del giardino dell’Eden.
Botanicamente i frutti sono quelli che erroneamente sono creduti i semi, mentre quello che pensiamo esser il frutto è invece un’infiorescenza. Ma poco importa sapere cos’è l’una o l’altra cosa quando il gusto è così pieno e dolce.
Quattro sono i tipi più comuni:
i “fioroni” che sono i fichi di maggio, giugno che solo alcuni alberi producono oltre alla produzione settembrina;
i “dottati”, verdi esternamente, grandi con polpa marroncino chiaro, molto succolenti e delicati;
i “verdini”, verdi, piccoli, con polpa rosso acceso, dolcissimi e più asciutti;
i “neri”, esternamente scuri, simili ai dottati ma molto saporiti.
La scelta del tipo di fico non è fondamentale per la riuscita del piatto e molto dipende dal gusto personale.
Non curante dell’apporto copioso di calorie, in questo periodo sono molte le preparazioni che li vede protagonisti nella mia cucina tanto che parenti e amici mi chiedono spesso le ricette per riprodurre i piatti che gustano da me.
Sughi per la pasta, antipasti leggeri, salse e marmellate sono tra le mie preferite, mentre l’uso nei dolci è per me meno interessante essendo il fico così dolce e buono fresco che abbinarlo a zucchero, uova, panna e cioccolato ne peggiora la prelibatezza…è una questione di gusto, che ognuno decida cosa preferisce.
Ecco qualche suggerimento:
Insalata di radicchi misti a scelta condita con mano leggera di olio, sale, pepe e aceto di mele, con fichi dottati maturi ma sodi, lavati ma non sbucciati e tagliati a spicchietti, stracciatella e acciughe salate, sfilettate e pulite.
Distribuire su un piatto di servizio largo l’insalata, condirla e mettere i fichi (circa 2 a persona);
appoggiare delle cucchiaiate generose di stracciatella, una per persona più qualcuna per il secondo assaggio, e i filetti di acciuga sopra, almeno 2 filetti a persona;
una macinata di pepe e servire fresco.°*°
Insalata di aringa affumicata, tagliata a bocconcini, fichi verdini maturi ma sodi, lavati ma non sbucciati e tagliati a spicchietti, fettine di cipolla di Certaldo, lamelle di bottarga di muggine.
Olio evo, e pepe, sale no perché sia l’aringa che la bottarga hanno sufficiente sapidità. °*°
Maccheroncini al sugo di fichi e salsiccia (ricetta di amici siciliani)
per 4 persone:
soffritto di 1 cipolla rossa media tritata in 2 cucchiai di olio;
mettere 200 gr di salsiccia a pezzetti e senza pelle;
far cuocere circa 10 minuti; unire 400 gr di passata di pomodoro e qualche foglia di basilico;
cuocere 10 minuti;
regolare di sale e poi mettere i fichi della qualità preferita lavati e con la pelle, a pezzetti, circa 8.
La quantità dipende dal gusto. In questo caso i fichi hanno la funzione dello zucchero che si mette talvolta nel pomodoro per esaltarne la sapidità, quindi dipende dalla qualità dei pomodori ma anche dal gusto personale.
Cuocere i maccheroncini o altra pasta a piacere, condire con la salsa e con ricotta salata grattugiata.
Una bella macinata di pepe e servire.
Filei calabresi con ‘nduja e fichi
per 4 persone:
in una padella mettere 2 spicchi di aglio tritato fine in 2 cucchiai olio e 50 gr di ‘nduja spezzettata (la quantità dipende dal gusto personale e dalla potenza piccante della stessa);
scaldare e far insaporire;
mettere 8 fichi maturi e morbidi, lavati e non sbucciati;
far insaporire;
cuocere qualche minuto;
cuocere i filei, condirli con la salsa completare con abbondante ricotta salata e decorare con 1 fico tagliato a fiore (a spicchi ma tenuto insieme alla base) ogni piatto.
Gabriella Mari
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