Abile o disabile normale o anormale
Per chiunque oggi la normalità è un lusso. Ma una persona con handicap deve conquistarsela ogni giorno metro per metro.
Al di là dei discorsi retorici e politicamente corretti, per una persona disabile normalità significa soprattutto autonomia condivisione di un progetto di vita.
Ma questo si scontra, quotidianamente, con tante barriere e con tanti perché che rimangono quasi sempre senza risposta.
Quei perché, di cui a gente comune, i cosiddetti normodotati, neanche si accorgono.
Proviamo ad elencarli, questi perché in un viaggio immaginario ma non troppo.
-1 Perché per una persona disabile integrazione fa troppo spesso rima con concessione e mai con diritto?
-2 Perché un handicappato deve sempre trovare gli scivoli e le rampe di accesso ai marciapiedi, immancabilmente occupate dai soliti abusivi incuranti di ogni senso civico?
-3 Perché un disabile che lavora viene ancora guardato con compatimento, se non con sospetto?
-4 Perché il lavoro dei disabili viene sempre visto come una carezza sociale e mai come un mezzo di realizzazione personale, al di là dei deficit fisici o psichici dell’individuo?
-5 Perché un disabile deve rinunciare a una birra con gli amici quando al bar non c’è la rampa?
-6 Perché per trovare un bagno attrezzato, in luogo pubblico che non sia un albergo o un ristorante, deve fare la caccia al tesoro?
-7 Perché il pullman muniti di pedana sono ancora delle mosche bianche da prenotare in anticipo?
-8 Perché un disabile deve pietire ancora un aiuto per salire un gradino, per entrare in un bagno o per passare da una porta stretta?
Non vale rispondere che in fatto di welfare abbiamo le leggi migliori del mondo, ma non si applicano. Troppo facile, troppo auto consolatorio.
La colpa non è sempre degli altri.
E noi, disabili, che facciamo? Perché non ci muoviamo e quando lo facciamo, spesso siamo poco incisivi?
Questi sono solo alcuni dei perché di una normale giornata da disabile. In cui anche una semplice passeggiata può diventare il Camel Trophy.
Ecco perché tu devi vivere, chiunque tu sia e qualunque handicap tu abbia, prendendo forza dalla rabbia e da una flebile speranza.
Coraggio, diamoci una mossa! Noi in carrozzina siamo gente fortunata.
Siamo troppo impegnati a vivere, non abbiamo tempo per la depressione.
Michele Pacciano
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