Il ministro dell’Educazione, Narzul Islam Khan ha proposto corsi di nuoto obbligatori nelle scuole dato che in svariate regioni dell’Asia, l’annegamento è la prima causa di mortalità infantile.

Il Bangladesh è uno dei paesi al mondo più colpito dalle alluvioni e dà i nubifragi, pertanto le forti piogge che si abbattono frequentemente portano ad allagamenti che causano molte vittime e dispersi.

Fortemente colpito da fenomeni meteo intensi collegati anche all’attuale crisi climatica diventa sempre più pressante poiché molti villaggi devastati dalle inondazioni restano sommersi.

Dai dati dell’Unicef emerge che circa 18.000 minori di età compresa tra i quattro e i diciassette anni

annegano ogni anno perché non sanno nuotare, una vera e propria strage silente.

Per Sheldon Yett , rappresentante dell’Unicef in Bangladesh è scioccante che si perdano così tante vite ogni anno in questo paese e fa appello attraverso l’aiuto dei singoli individui, alle comunità e i Governi di unirsi per sensibilizzare e fare il possibile per assicurare ad ogni bambini il diritto di crescere.

Purtroppo il numero dei bambini a cui è rivolto l’intervento è troppo esiguo a causa della forte crescita della popolazione nei centri urbani gli spazi dedicati allo sport sono praticamente nulli e inoltre le piscine aperte al pubblico sono poche e costose , ma l’Unicef ha introdotto questo progetto per fornire lezioni di nuoto mediante piscine portatili al fine di consentire ai bambini delle comunità di imparare a nuotare.

Nuoto, galleggiamento, apnea, in tal modo si darà la possibilità ai bambini di cominciare ad avere meno paura dell’acqua ed insegnare capacità natatorie sarà la soluzione per salvare migliaia di vite, per questo è necessario aumentare la consapevolezza dei rischi nelle comunità.

L’obiettivo è che tale prevenzione sia accolta e accettata da insegnanti e genitori al fine di prendersi

maggiore cura per l’educazione e il benessere dei più piccoli.

Dolores Di Mambro