I nuovi medici scappano dalle scuole di specializzazione
Lombardia, Veneto e Lazio registrano le percentuali più elevate di contratti totali non assegnati e abbandonati. Medicina d’urgenza, Anestesia e Patologia e biochimica clinica le specialità in caduta libera.
Sono i dati della rilevazione Anaao Assomed e Settore Anaao Giovani sulle scelte dei futuri medici specialisti italiani, dalla quale risulta una cospicua e completa adesione a quelle scuole di specialità in cui l’attività privata e ambulatoriale rientra tra gli sbocchi lavorativi.
Vengono abbandonate o neppure prese in considerazione quelle prettamente “ospedaliere e pubbliche” che sono state protagoniste nella lotta pandemica, prima tra tutte la medicina d’emergenza urgenza (61% dei contratti statali non assegnati e abbandonati).
È stata analizzata l’effettiva fruizione da parte dei giovani medici dei 30.452 contratti statali banditi negli ultimi due concorsi di specializzazione (2021 e 2022).
Per “contratti non assegnati” si intende un contratto che in sede concorsuale non è stato assegnato a nessun medico perché nessuno l’ha scelto.
Per “contratti abbandonati” si intende un contratto che è stato assegnato ma il medico assegnatario ha riprovato il concorso l’anno successivo e ha cambiato specializzazione tramite una nuova assegnazione.
Secondo l’indagine, non vi è una sostanziale differenza percentuale tra le varie regioni italiane, con una percentuale globale intra-regionale.
Nel constatare che 1 specializzando su 5 (19% dei contratti) non viene assegnato o viene perso durante il percorso di specializzazione, i dati attestano la sostanziale e ormai cronica programmazione alterata e dicotomica che si ripercuote sull’attuale erogazione non ottimale dei servizi sanitari.
Dalla tabella con la suddivisione dell’entità dei contratti non assegnati e/o abbandonati suddivisa per regioni italiane risulta che l’entità totale dei contratti dispersi è compresa tra l’11 e il 36% con una mediana del 20%.
Analizzando l’entità dei contratti non assegnati, ad eccezione della Regione Sicilia (3%), tutte le regioni italiane hanno una pressoché identità percentuale di contratti non assegnati, con una forchetta tra il 7% e il 22% e con il Friuli Venezia Giulia in cui vi è quasi un contratto su tre (29%) non assegnato.
E tutte le branche che sono state le più sollecitate durante la pandemia da SARS-CoV-2 presentano la maggiore entità di contratti non assegnati e abbandonati.
La medicina d’emergenza-urgenza avrà 1.144 specialisti in meno rispetto ai 1.884 contratti stanziati (60,7%), Microbiologia 191 in meno rispetto a 244 (78,3%), Patologia Clinica e Biochimica Clinica 389 in meno rispetto a 554 (70,2%).
Di contro, vi è la totale fruizione di contratti di specializzazione afferenti alla Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Oftalmologia, Malattie dell’Apparato Cardiovascolare.
Raimondo Adimaro
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