I tedeschi premiano la destra e bocciano di nuovo la Merkel
Prosegue l’avvicinamento alle postazioni di comando del partito di destra Alternative für Deutschland, AfD, nei due land nei quali si è votato domenica 1 settembre.
Di pari passo scende e viene ridimensionato il partito di Angela Merkel, l’Unione Cristiano-Democratica perde importanti percentuali in Sassonia dove prende il 32 percento ma rispetto al 2014 scende di 8 punti percentuali pur confermandosi il primo partito regionale pur ottenendo il voto più basso di tutti i tempi
L’AfD, che nel 2014 aveva preso il 9,7% dei voti, ha ottenuto 27,5 punti percentuali, un aumento quasi del 18 per cento dei voti. Die Linke (La Sinistra) si attesta al 10,4% ed i Verdi all’8,6. Il partito di centro sinistra, l’Spd, subisce un crollo storico e incassa appena il 7,7% il peggior risultato di sempre nella regione.
Esulta, ovviamente, Joerg Urban, capolista dell’AfD: “È una giornata storica, il nostro giovane partito, che ha solo sei anni, ha scosso dalle fondamenta la fortezza della CDU in Sassonia”.
L’AfD ha cavalcato, naturalmente, il tema delle migrazioni ma principalmente la ventilata ipotesi di una imminente chiusura delle miniere di carbone ed è riuscito a mobilitare settori della popolazione solitamente ai margini della vita politica.
Nonostante il sonoro ceffone gioisce anche il deputato della Cdu Michael Kretschmer, il quale probabilmente temeva una perdita ancora più marcata; “Ce l’abbiamo fatta, questo è il messaggio che parte dalla Sassonia, dove una larga maggioranza di elettori vuole una rappresentanza positiva e capace di fare le cose. Il lato amichevole dei sassoni ha prevalso.”,
Identico clima si respira nel Brandeburgo, il Partito Socialdemocratico (Spd), che ha governato lo stato dalla riunificazione della Germania (1990) ad oggi, ha ottenuto il 26,2% dei voti, mentre l’AfD il 23,5; nel 2014 l’Spd aveva ottenuto il 31,9 e l’AfD il 12,2.
Pur non avendo raggiunto la maggioranza relativa ha raddoppiato i consensi.
Alexander Gauland, uno dei leader di AfD, si è detto soddisfatto dei risultati e ha aggiunto che sono una dimostrazione dello scontento della popolazione di questi due stati verso l’operato del governo Merkel, soprattutto rispetto alle politiche sui migranti.
Timori e preoccupazioni lievitano di continuo per l’avanzata senza freni del partito di destra che oggi è tenuto a distanza dalla Cdu ma, visti i risultati, costringerà il partito della Merkel a cercare alleanze poco consone alla sua storia e alla sua tradizione. Alleanze anomale che potranno generare scompensi e malumori ulteriori a livello regionale e nazionale.
In pochissimi anni l’AfD, fondato nel 2013 da Bernd Lucke, economista e docente di macroeconomia all’Università di Amburgo, ha compiuto passi da gigante che ha costretto gli avversari politici ad inventare soluzioni peggiori dei problemi che la Germania sta attraversando.
Soluzioni che hanno portato l’Alternativa per la Germania a divenire il secondo partito in diversi Land.
Riccardo Dinoves
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