Charlie le chacal ha colpito ancora, questa volta a Genova
Charlie le chacal Hebdo si è di nuovo insudiciato, d’altronde è il rischio che corre chi la fa spesso fuori dal vasetto.
Già era successo un altro paio di volte mesi orsono con il terremoto dell’agosto 2016 nel centro Italia che procurò 299 morti e con la valanga di Rigopiano, gennaio 2017, quando persero la vita 29 persone.
Per il terremoto le canagliette galliche scrissero che della costruzione delle case se ne era occupata la mafia che aveva badato a risparmiare su tutto tranne che sui ricavi.
Bisogna compiere uno sforzo e comprendere vignettisti e bozzettisti perché ancora non si erano ripresi dall’attentato musulmano compiuto da miserabili islamici i quali il 7 gennaio 2015 nell’assalto alla redazione di Hebdo in Rue Nicolas Appert 10 nell’XI arrondissement a Parigi avevano procurato 12 morti e 11 feriti.
Tutta l’Europa si indignò e si listò a lutto.
Potrebbe essere che il vile attentato abbia procurato profondi traumi psicologici dai quali i charlietani ancora non si sono ripresi.
La satira c’entra zero quando ci sono vittime inconsapevoli ed innocenti, si tratta di sciacallaggio spregevole.
Non contenti si aver ferito chi già era immerso nella sofferenza sino al collo in Rue Nicolas Appert a gennaio 2017 si precipitarono a deridere i 12 morti e gli 11 feriti di Rigopiano scarabocchiando la dama di nero vestita con una falce al posto dei bastoni che annuncia festante “La neige est arrivée (la neve è arrivata, ndr)”.
Ringraziamo Charlie le chacal per averci risparmiato l’incidente bolognese con l’autocisterna e la strage foggiana dei caporali e dei raccoglitori di pomodori, però si sono prontamente rifatti con il crollo del Ponte Morandi a Genova.
Ma vi è un altra circostanza che ha lasciato una ferita all’interno della redazione parigina. A dicembre 2016, come l’indole francese suggerisce, i vignettisti invadono la Germania e pubblicano in lingua tedesca dedicando la copertina ad una Angela Merkel vittima della crisi Volkswagen.
Tiratura 200.000 copie.
Tra francesi e tedeschi sorgono facilmente incomprensioni, sia ieri che oggi l’armonia tra galli e alemanni è dimorata raramente. Le previsioni e i desideri non vengono rispettati e le vendite neppure raggiungono le 10.000 copie.
Non fanno neanche in tempo a spegnere la candelina e a novembre 2017 Charlie le chacal rientra a Parigi. Una sorta di Waterloo editoriale.
Non è che nel territorio amico il settimanale vada a gonfie vele, ha perso copie e lettori, da quel 7 gennaio 2015 non ha più osato vignettare su Maometto.
Hanno cominciato a rendersi conto che l’Islam reale e quotidiano non è quello propagandato da buonisti, cattocomunisti e benpensanti, da coloro che avallano il politicamente corretto.
L’islam è quello che cancella simultaneamente libertà e democrazia, l’islam è quello che considera la donna inferiore all’uomo, quello che non consente la scelta di genere, quello che se mangi in pubblico durante il ramadan finisci in gattabuia,
è quello che nei giorni della festa del “sacrificio” solo in Italia sgozza circa 400.000 capi tra agnelli, capre e montoni con l’avallo ed il silenzio delle associazioni di tutela degli animali.
E allora Charlie le chacal visto che con i tedeschi gli è andata male, con i musulmani si è messo la museruola, non gli rimane che gli italiani.
Non appena di qua delle Alpi succede qualcosa che viene riportato dai media di tutto il globo, si tuffa a capofitto.
La vigilia di Ferragosto poco prima di mezzogiorno crolla il Ponte Morandi, dai genovesi ironicamente chiamato “di Brooklyn”, si contano 43 morti e 9 feriti. È un’ottima occasione per Charlie le chacal per procurarsi pubblicità gratuita.
Non è importante che se ne parli bene oppure se ne parli male, l’importante è che se ne parli, questo concetto Oscar Wilde lo depositava nella mente di Dorian Gray, uno dei suoi maggiori personaggi.
I vignettisti parigini pubblicano un ponte crollato, una macchina accartocciata ed un giovanotto colorato con una granata in mano, la didascalia è il massimo dell’eloquenza “Construit par des italiens … nettoyé par des migrants (costruito dagli italiani … pulito dai migranti, ndr).
Nello spiegare la loro esistenza e la loro finalità si autodescrivono “Journal satirique, laique, politique et joyeux (giornale satirico, laico, politico e allegro, ndr).
Cosa ci sia di tanto allegro nel descrivere una sciagura con diversi deceduti, ci riesce difficile da comprendere, se poi ad ogni disastro la mano e la fantasia parigina decollano, allora diventa quasi obbligatoria toccare ferro o fare una toccatina. Excusez-moi.
Salvarico Malleone
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