174.933 incidenti stradali nel 2017 meno che nel 2016
Negli ultimi giorni alcuni incidenti stradali hanno riempito le pagine dei quotidiani. Incidenti gravi e gravissimi che avrebbero potuto procurare altri morti.
Nel foggiano 16 braccianti agricoli africani hanno perso la vita nei furgoni utilizzati per recarsi nei campi a raccogliere pomodori. Stipati come sardine hanno bocciato frontalmente i tir che provenivano in direzione opposta. Quattro occupanti dell’automezzo sono ancora in gravi condizioni negli Ospedali Riuniti di Foggia.
L’altro incidente è avvenuto lunedì 6 agosto alle 14 sull’A14 nella zona di Borgo Panigale a Bologna. Un’autocisterna piena di gpl ha tamponato violentemente in tir che trasportava solventi. L’impatto è stato violentissimo ed ha provocato la morte dell’autista dell’autocisterna di gpl oltre a 145 feriti. A seguito del tamponamento è divampato un incendio, la cisterna di gpl, per il surriscaldamento, è esplosa provocando un boato spaventoso ed ha fatto collassare il ponte dell’autostrada che corre parallela alla tangenziale nel quartiere periferico di Borgo Panigale, sede tra l’altro della Ducati.
In questi giorni l’Istat ha emesso un comunicato a proposito degli incidenti stradali avvenuti nel nostro Paese.
Nel 2017 sono stati 174.933 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia, in leggero calo rispetto al 2016, con 3.378 vittime (morti entro 30 giorni dall’evento) e 246.750 feriti.
Il numero dei morti torna a crescere rispetto al 2016 (+95 unità, pari a +2,9%) dopo la riduzione registrata lo scorso anno.
Tra le vittime sono in aumento i pedoni (600, +5,3%) e soprattutto i motociclisti (735, +11,9%) mentre risultano pressoché stabili gli automobilisti deceduti (1.464, -0,4%); in calo ciclomotoristi (92, -20,7%) e ciclisti (254, -7,6%).
Rispetto all’anno precedente gli incidenti e i feriti registrano una lieve diminuzione (-0,5% e -1,0%).
Stabile il numero dei feriti gravi: sulla base dei dati di dimissione ospedaliera nel 2017 sono stati 17.309, valore pressoché analogo a quello del 2016 (-0,1%).
Il rapporto tra feriti gravi e deceduti è sceso a 5,1 da 5,3 dell’anno precedente.
Il tasso di lesività grave sulla popolazione residente è di 28,6 feriti gravi per 100mila abitanti (40,1 per gli uomini e 17,7 per le donne).
Sull’aumento del numero di morti in Italia incide soprattutto quello registrato su autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e strade extraurbane (296 e 1.615 morti; +8,0% e +4,5% sull’anno precedente).
Un aumento più contenuto si registra, invece, sulle strade urbane (1.467 morti; +0,3%).
Nei grandi Comuni si rileva una tendenza opposta, con una diminuzione del 5,8% del numero di vittime nell’abitato.
Nell’Unione europea, il numero delle vittime di incidenti stradali diminuisce nel 2017, seppure in misura contenuta (-1,6% rispetto al 2016): complessivamente, sono state 25.315 contro 25.720 del 2016.
Nel confronto tra il 2017 e il 2010 (anno di benchmark della strategia europea per la sicurezza stradale) i decessi si riducono del 19,9% a livello europeo e del 17,9% in Italia.
Ogni milione di abitanti, nel 2017 si contano 49,7 morti per incidente stradale nella Ue28 e 55,8 nel nostro Paese, che scende dal 14° al 18° posto della graduatoria europea.
Tra i comportamenti errati più frequenti vi sono la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,8% dei casi).
Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.
Nel 2017 le prime iscrizioni di veicoli aumentano del 7% rispetto all’anno precedente mentre il parco veicolare cresce dell’1,7%.
Le percorrenze autostradali sulla rete in concessione crescono del 2,2% rispetto al 2016, con quasi 84 miliardi di km percorsi.
Arnaud Daniels
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