Una stagione molto favorevole per i funghi porcini
Dopo una primavera povera di raccolti, il meteo di inizio estate ha creato le condizioni ideali per la nascita di porcini e altre specie. Il caldo torrido di fine giugno, unito alle piogge quotidiane portate dai cicloni nord-atlantici, ha stimolato una produzione eccezionale soprattutto nel Nord Italia, in particolare nel Triveneto.
Accanto ai Boletus edulis spuntano finferli, steccherini dorati e persino varietà tipiche di climi freschi come il porcino rosso, insieme a ovoli e amanite tropicali nelle zone di pianura.
Liguria, Appennino e Centro-Sud hanno registrato buttate brevi ma intense di Boletus reticulatus, talvolta in sovrapposizione con altre specie.
Questa varietà conferma come i funghi seguano ormai microclimi locali, più che stagioni tradizionali, in un contesto climatico sempre più variabile.
Coldiretti e Federforeste ricordano che la ricerca dei funghi richiede prudenza e preparazione. È importante:
Scegliere percorsi adatti alla propria condizione fisica.
Informare qualcuno sul luogo di destinazione e, se possibile, farsi accompagnare.
Controllare sempre le previsioni meteo per evitare pericoli dovuti a temporali estivi.
Indossare abbigliamento adeguato: scarponi con suola scolpita, capi a strati e zaino con l’essenziale.
Durante la raccolta, vanno prelevati solo i funghi riconosciuti con certezza, rivolgendosi al servizio micologico dell’Asl in caso di dubbi. Bisogna:
Evitare di danneggiare esemplari sconosciuti o flora circostante.
Informarsi sulle normative locali: in molte zone è richiesto un tesserino o permesso.
Non usare rastrelli o uncini, che compromettono il micelio.
Pulire i funghi sul posto, riponendoli in cestini rigidi e areati, mai in sacchetti di plastica.
Il mancato rispetto di queste norme può comportare sanzioni e sequestro del raccolto.
L’Italia vanta quasi 120mila km² di boschi, pari al 40% del territorio. Liguria (81% del territorio coperto da foreste), Trentino-Alto Adige (62%) e Sardegna (56%) guidano la classifica per densità boschiva, con quest’ultima al primo posto per estensione assoluta (1,3 milioni di ettari).
La raccolta di funghi non è solo un passatempo: rappresenta anche un’integrazione di reddito per migliaia di cercatori professionisti che riforniscono mercati, negozi e ristoranti, alimentando le numerose sagre dedicate ai prodotti del bosco.
Niccolò Rejetti


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