Il nuovo sport nazionale è diventato il tennis?
Un tempo, non tantissimi anni fa, lo sport nazionale era il calcio. Erano gli anni in cui l’Italia ed i club affiliati alla FIGC vincevano tutto e dappertutto.
Da qualche lustro una profonda crisi ha quasi azzerato la Nazionale ed i club e ci tocca applaudire quanti salgono sul podio ed alzano trofei.
Da diversi mesi i riflettori si sono accesi sul tennis grazie a Jannik Sinner ed un manipolo di ragazzi e ragazze che hanno scalato i vertici mondiali.
Oggi in Italia ci sono 16,9 milioni di appassionati di tennis.
Un numero secondo l’ultimo report della Federazione italiana tennis e padel cresciuto dell’86% dal 2016 al 2024, e che ha permesso al tennis di superare la Formula 1 e di piazzarsi al secondo posto tra gli sport più seguiti nel nostro paese, subito dietro il calcio. E se aggiungiamo anche il padel, si sale a 18,3 milioni.
E a dare un senso a questi numeri ci pensano i campioni. Jannik Sinner è diventato il primo italiano numero 1 del mondo nella storia, chiudendo il 2024 con sei titoli tra cui Australian Open, Us Open, Miami, Cincinnati, Shanghai e le Nitto Atp Finals.
Jasmine Paolini, invece, è salita fino alla quarta posizione Wta, record assoluto per un’italiana, dopo una stagione che l’ha vista arrivare in finale al Roland Garros, vincere tornei chiave come Dubai e conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi nel doppio femminile con Sara Errani.
Il 2024 è stato l’anno dei record anche per i trofei di squadra: l’Italia ha riportato a casa la Coppa Davis e la Billie Jean King Cup.
Risultati che arrivano da un movimento in salute, forte di 1.151.769 tesserati FITP (+266% rispetto al 2020) e di una base di praticanti che non era mai stata così ampia.
E Wimbledon lo ha dimostrato: oltre a Sinner, che ha giocato da numero 1, anche Flavio Cobolli e Lorenzo Sonego hanno confermato che non è il momento magico di un singolo, ma di un intero sistema.
Il tennis e il padel in Italia muovono numeri da far impallidire qualsiasi altra disciplina. I praticanti complessivi sono 6.500.000, ma il totale di chi impugna una racchetta è ancora più alto: 5 milioni giocano a tennis, 2,2 milioni a padel, e circa 700.000 italiani praticano entrambi.
Un dato impressionante arriva anche dai tesserati della Federazione italiana tennis e padel: nel 2024 hanno superato quota 1.151.769, con un incremento del +266% rispetto al 2020, ma negli ultimi cinque anni la Fitp è stata la federazione sportiva con la crescita più alta in Italia, segnando un +136% di tesserati.
Il 57% sono uomini, ma le donne rappresentano un ottimo 43%, segno che questo sport non conosce più divisioni di genere.
Anche l’età racconta un tennis diverso dagli stereotipi, è uno degli sport più trasversali in Italia: il 16% ha meno di 18 anni, mentre la fascia 18-34 anni rappresenta il 19%, stessa cifra della fascia 35-44 anni; dai 45-54 anni si sale al 24%
Gli over 55, infine, sono il 22%, dimostrando che il tennis accompagna gli italiani lungo tutto l’arco della vita.
Se confrontato con il calcio, che ha sì 7,9 milioni di praticanti ma concentrati soprattutto tra gli under 34, il tennis appare come un vero investimento di lungo periodo per la salute e il benessere di chi lo pratica.
E poi c’è il padel, che in Italia è esploso. Qui i praticanti sono 62% uomini e 38% donne, con un’età più concentrata.
Solo il 9% ha meno di 18 anni, mentre la fetta più grossa è tra i 35-44 anni (27%) e i 45-54 anni (27%), seguiti dagli over 55 con il 21%. Un popolo di adulti che ha trovato nel padel l’occasione di sfogarsi senza rischiare il crociato come a calcetto.
I numeri dei campi raccontano meglio di qualsiasi slogan la rivoluzione silenziosa che attraversa l’Italia. Oggi i campi da tennis sono 9.323, distribuiti 4.856 al Nord, 2.013 al Centro e 2.520 al Sud.
Un patrimonio che si regge su 4.096 circoli affiliati, cresciuti del +29,3% negli ultimi cinque anni.
I campi affiliati per il padel sono 4.982, con 1.416 al Nord, 1.553 al Centro e 2.013 al Sud. Numeri che diventano più impressionanti se si considerano anche le strutture non affiliate, portando il totale italiano a 9.050 campi da padel.
Un dato che posiziona l’Italia al secondo posto al mondo, dietro soltanto alla Spagna che ne conta 16.000.
Tennis e padel insieme valgono 8,1 miliardi di euro per l’economia italiana: 6,6 miliardi arrivano dal tennis e 1,5 miliardi dal padel. L’impatto diretto, ovvero quello generato da beni e servizi sportivi, è pari a 4,2 miliardi di euro. Poi c’è l’impatto indiretto, cioè la catena di forniture che ruota intorno al settore, che vale 1,6 miliardi.
Il tennis e il padel insieme producono 1,2 miliardi di euro di entrate fiscali per lo Stato. Se si guarda al valore aggiunto sul Pil, il tennis pesa per 3,3 miliardi, mentre il padel contribuisce con 800 milioni di euro.
Sul fronte delle competizioni i numeri parlano chiaro. Nel 2024 in Italia si sono disputati 6.352 tornei di tennis, che hanno coinvolto 439.961 giocatori, a conferma di un movimento agonistico consolidato e capillare su tutto il territorio.
Alle gare individuali si aggiungono le competizioni a squadre: 26 campionati di tennis, con 13.103 squadre iscritte, e 15 campionati di padel, che hanno visto la partecipazione di 2.270 squadre.
In Italia le scuole di tennis e padel sono 2.553, in crescita del +34% rispetto al 2020. Una rete capillare che organizza migliaia di eventi per i più piccoli: nel 2024, gli eventi Junior Program sono stati 4.952.
Ma per costruire un futuro servono insegnanti preparati. L’Istituto di Formazione “Roberto Lombardi” della Fitp, nel 2024 ha organizzato 332 corsi, con un aumento del +196% rispetto al 2020, coinvolgendo 16.060 partecipanti complessivi.Numeri che spiegano perché oggi in Italia ci siano 13.951 insegnanti, cresciuti del +65% dal 2020.
E non solo: gli ufficiali di gara sono arrivati a 9.994, un balzo del +225% in dieci anni.
Riccardo Dinoves


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