L’Europa è priva di una strategia sull’energia
A livello europeo non abbiamo fatto una politica energetica che potesse garantire un’indipendenza.
Siamo arrivati a un punto in cui serve avere una strategia europea sull’energia per garantire accesso a un’energia che sia anche competitiva.
Negli ultimi 20 anni la politica non ha garantito a livello europeo e italiano quell’equilibrio che ci voleva per avere un sistema energetico che non fosse solo competitivo, ma che ci rendesse anche autonomi e indipendenti.
Non siamo riusciti ad andare al di là della possibilità di avere accesso a un’energia facile perché disponibile, e l’energia russa non è che costasse meno, ma ce n’era tanta e il prezzo era accessibile.
Il primo Paese ad aver commesso l’errore è stata la Germania.
Ha fatto delle scelte scellerate negli ultimi 10 anni, continuando, anche di fronte a una crescente aggressività da parte della Russia.
Questo ha creato un elemento notevolmente critico. La locomotiva d’Europa ha continuato a fidarsi della possibilità di accedere all’energia a basso costo.
Il fatto di avere delle cabine che abbiano un forte coordinamento a livello europeo ma anche di singolo Paese.
Anche l’Italia ha commesso tanti errori, come quello di rinunciare al nucleare, e tanti Paesi europei lo hanno fatto negli anni successivi.
Siamo a un punto in cui forse c’è un ritorno al nucleare, un momento in cui l’Europa può avere maggiore diversificazione.
Bisogna ricrearci delle cabine di rifornitura e tecnologia proprietarie che ci permettano di non essere troppo dipendenti dal singolo Paese. Abbiamo una carenza di coordinamento, dobbiamo superarla.
Salvarico Malleone
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