Per il 2030 avremo i nuovi reattori nucleari in Italia
“Ormai la ricerca e la sperimentazione stanno portando a creare reattori di potenza variabile, da quelli più piccoli a quelli un po’ più grandi”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto, ospite di Bruno Vespa a Cinque Minuti, dopo il varo oggi in Cdm del ddl delega sul nucleare.
“Ci sono quelli di terza generazione con raffreddamento ad acqua e quelli con raffreddamento a piombo che utilizzano le scorie di quelle che erano le vecchie centrali”, spiega il ministro.
“I tempi previsti da tutti gli analisti sono la fine di questo decennio o l’inizio del prossimo” per la nascita dei primi reattori, ha affermato Pichetto. La fusione nucleare? Per quella “si stima dai venti ai trent’anni. Quello è l’Eldorado e sarà il passaggio successivo. Sarà in assoluto la fonte migliore”, sottolinea il titolare del Mase.
“Non prevediamo un numero di imp ianti fisso, potrà essere variabile e anche di iniziativa privata – ha spiegato il ministro – Le regole saranno come quelle che ci sono oggi per il fotovoltaico, ma molto più rigide e con garanzie sui siti”.
Le prime ricadute positive sulle bollette dell’introduzione dei nuovi reattori nucleari si vedranno “nel prossimo decennio, la stima è di arrivare a prezzi delle bollette su livello francese e spagnolo – ha aggiunto – i nuovi reattori sono sicuri e sono considerati dagli analisti anche molto convenienti”, ha concluso Pichetto.
Raimondo Adimaro
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